Day 1
Quick Recovery
Routine
Foot Care Routine
Notes.
Release Plantar Fascia
Put a PVC under the Foot
- Do 5 Presses + 5 toes lift x 4/5 Point
Toes Activation
- Unbalanced with the weight of the body forward
Then
- Lift only Big Toe (3×5″+5)
- Lift other toes and Big Toe push down (3×5″+5)
- Lift all Toes (3×5″+5)
Reps protocol: First 3 Reps 5″ hold, then 5 controlled and smooth reps
Squat Routine
Notes. Follow routine step by step.
General Warmup
2 Sets for Quality
- 6/8 Walking Push ups
- 30″ Scapula Pull Up Hold
- 4 Half Strict Pull Up Tempo 3-1-1-5
Walking Push ups
Scapula Pull Up Hold
Half Strict Pull Ups
Running session
MARCO
Warm Up
1.5 km @5’40/5’50
Then
10 km
Negative Split 5 km
Cool Down
1.5 km @5’40
ALICE
Warm Up
1.5 km @5’40/5’50
Then
10 km
Negative Split 5 km
Cool Down
1.5 km @5’40
Supplement & Nutrition
Un alimentazione corretta e bilanciata influisce nel recupero di un atleta?
Se per dieta bilanciata s’intende che ad ogni pasto si assumono sia proteine (carne, pesce o di origine vegetale) che carboidrati (per esempio pasta, riso, pane ecc ecc), questo certamente aiuta a recuperare. Infatti l’attività fisica da una parte consuma le nostre riserve di carboidrati a livello muscolare (il glicogeno), dall’altra attiva le risposte per l’adattamento del muscolo che necessitano degli aminoacidi, i mattoni delle proteine. La presenza di un macronutriente ottimizza il deposito dell’altro: ovvero la presenza dei carboidrati, facilita la deposizione degli aminoacidi nel muscolo; quella degli aminoacidi facilita il deposito dei carboidrati. Quindi se vengono assunti insieme si massimizza il recupero da entrambi i fronti. Inoltre in fase di recupero mai dimenticarsi dei sali minerali, vitamine e polifenoli, di cui frutta e verdura sono ricchi.
I benefici visti negli studi sono legati principalmente alla recupero dei livelli di forza dopo sforzi intesi e prolungati. Per esempio, tutti avranno sperimentato, dopo un allenamento o una gara molto impegnativa, che i giorni successivi è più difficile salire le scale o fare una salita. Questo perché si ha un calo di forza nelle ore successive ad un esercizio strenuo. Esistono alcuni studi che mostrano come una assunzione cronica di almeno 2.5 g al giorno di Omega 3 per 8 settimane, attenui il calo di forza che sia ha dopo una attività importante. È possibile che abbiano anche effetti sulla prevenzione degli infortuni, soprattutto se muscolari, o sul velocizzare il ritorno all’attività sportiva. Inoltre è noto che fra gli atleti (soprattutto le atlete) di lunghe distanze, ci sia un maggior incidenza di anemia legata a bassi livelli di ferro a livello ematico. Sembra esserci un collegamento fra infiammazione cronica (che si genera anche con allenamenti frequenti e ravvicinati) e ridotto assorbimento di ferro a livello intestinale. Gli Omega 3 sono precursori di molecole che risolvono l’infiammazione cronica e quindi potrebbero avere un ruolo anche nel facilitare l’assorbimento del ferro.
La quantità di Omega 3 assunta con i cibi è sufficiente per il fabbisogno di un atleta?
Non è semplice raggiungere la quantità consigliata solo con il cibo: il dosaggio che ha mostrato evidenza scientifiche negli atleti è di 2.5 g di Omega 3 a lunga catena al giorno, che corrispondono a circa 400 g di salmone o 250 g di pesce azzurro. Può essere quindi necessaria una integrazione con capsule. Tuttavia 2.5 grammi è un dosaggio medio consigliato. In realtà esiste la possibilità di misurare la quantità di Omega 3 circolanti a livello del sangue ed in base ai valori personalizzare la dieta e l’eventuale necessità di integrazione: per raggiungere i livelli consigliati di Omega 3 nel sangue può essere che un atleta abbia bisogno di 2 grammi al giorno, un altro anche 4 grammi.
Integratori: come si possono scegliere quelli più adatti o i più efficaci? Sono tutti uguali gli Omega 3 in commercio?
Gli Omega 3 che hanno mostrato efficacia sono quelli a lunga catena, ad origine dal pesce. Quando si sceglie un integratore con Omega 3 è bene considerare anche la certificazione IFOS (International Fish Oil Standards), un ente indipendente che valuta la purezza e l’assenza di contaminanti (per esempio metalli pesanti). Inoltre la certificazione “Friend of the Sea”, ne sancisce la produzione con criteri di ecosostenbilità.
Stretching & Mobility
Stretching EMOM – Lower Body
Day 2
Quick Recovery
Routine
Bodyweight Routine
Notes. Follow routine step by step.
HR – Running Session
MARCO
Warm Up
1 Sets
5′ Zone 1
5′ Zone 2
5′ Zone 3
Then
Workout
15′ Zone 4
5′ Zone 3
15′ Zone 4
5′ Zone 3
Cool Down
10′ Cool Down
ALICE
ALICE
Warm Up
1 Sets
10′ Zone 1
5′ Zone 2
5′ Low Zone 3
Then
Workout
30′ High Zone 3
5′ Zone 2
10′ Zone 4
Cool Down
5′ Cool Down
Supplement & Nutrition
le Proteine
Perché sono importanti per chi corre?
Le proteine, in passato, sono state spesso associate unicamente alla fase di recupero successiva alla seduta di allenamento. Assumere un adeguato apporto di proteine nell’arco della giornata, è fondamentale per l’atleta, per vari motivi:
sono i “mattoni” di muscoli (e altri tessuti come cute e capelli ad esempio) e nell’atleta sono soggetti ad un ricambio maggiore (turn-over proteico) rispetto a coloro che non fanno sport;
servono a produrre energia, in particolare, in quelle sedute di allenamento in cui si giunge all’esaurimento, completo o parziale del glicogeno (meccanismo della gluconeogensi);
completano le sedute in cui il runner desidera sviluppare la forza muscolare come per esempio nelle ripetute in salita o nelle corse su percorso collinare;
favoriscono la sazietà nelle ore successive al pasto in cui sono state consumate;
aumentano la spesa energetica indotta dalla digestione e, pertanto, mantengono attivo il metabolismo, fattore di supporto per coloro che a inizio stagione desiderano ritrovare la forma fisica eliminando il grasso accumulato in eccesso.
Di quante proteine gli atleti hanno bisogno?
Ora che sapete il motivo per cui le proteine sono fondamentali, diamo un’occhiata a quante è necessario assumerne a seconda delle esigenze personali. Il fabbisogno quotidiano di proteine, infatti, dipende dalla massa magra di ogni soggetto e dal suo indice di attività, ovvero quante volte si allena e quanto intensamente. Vediamo nei particolari.
Per coloro che non fanno alcun tipo di attività fisica, il Ministero della Salute indica come necessario un fabbisogno quotidiano di 0,8 g di proteine/kg peso, ma se una persona fa già un minimo di movimento il suo fabbisogno aumenta a 1 g/kg.
A seconda del periodo di preparazione e dei chilometri settimanali corsi un podista dovrebbe assumere ogni giorno una quantità non inferiore a 1,2 g/kg fino in alcuni casi per brevi periodi fino ad 1,5 g/kg. Si consideri che l’ammontare massimo ritenuto sicuro per la salute e vantaggioso per l’organismo, pertanto da non superare, è pari a 2 g/kg/die.
Quando?
Assumere un alimento fonte di proteine in un unico pasto non sarebbe vantaggioso. Ecco perché è sconsigliato, sia per chi corre, sia per chi ancora deve iniziare a farlo, assumere pesce, carne, uova, tofu e altro esclusivamente nel pasto serale e a pranzo consumare unicamente dei carboidrati come un primo piatto, come molti fanno ancora oggi.
La finestra anabolica, ovvero la mezzora che segue la seduta, è sicuramente il momento più opportuno per assumerne. Il proprio fabbisogno però, dev’essere ripartito durante l’intero arco della giornata, inserendo una piccola porzione di proteine in ogni pasto e spuntino a partire dalla prima colazione.
Questo non solo permette al runner di raggiungere il proprio fabbisogno proteico e limitare il catabolismo muscolare ma, al tempo stesso, di favorire la sazietà prolungata e ottimizzare l’assorbimento degli aminoacidi, ovvero le singole “perline” che compongono le proteine, da parte di tutti i tessuti dell’organismo che ne fanno richiesta.
In questa maniera non solo il recupero tra una seduta e l’altra sarà più rapido ed efficace, ma ci si sentirà anche più sazi, più forti e più in forma.
Utilizzo del sale nel running tra mito e realtà
Dopo un allenamento pesante, un podista non ha dubbi sul fatto di doversi reidratare.
Le strie bianche sugli indumenti dovrebbero tuttavia suggerire un anche un reintegro di sodio così come il fatto di desiderare un pacchetto di patatine e stuzzichini, in preda all’amletico dubbio se concederseli o meno.
Sappiamo tutti, infatti, che un’eccessiva quantità di sale provoca un innalzamento della pressione sanguigna. Il consumo giornaliero di sale, convenzionalmente, non dovrebbe superare i 4-5 mg die. Un runner, tuttavia, può arrivare a 6 mg die. Con una ciotola di cereali a colazione, un panino al prosciutto a pranzo e un pacchetto di crackers a metà pomeriggio apportano circa 1.600 mg di sodio prima di cena.
Sale nel running
Tuttavia, la sudorazione aumenta in maniera direttamente proporzionale alla temperatura ambientale.
L’aumento della temperatura, infatti, riduce l’efficacia dei meccanismi di termoregolazione. La sudorazione e l’acqua persa con la respirazione rimangono l’unica via in grado di permettere la dispersione di calore.
Quando il clima è caldo e ti stai allenando duramente, puoi arrivare a perdere fino a 3 g di sale in un’ora; questo può essere pericoloso (1). La perdita di sale è inoltre correlata ad altri problemi che possono interessare il podista quali i crampi e l’iponatriemia. Quest’ultima è un disturbo raro e potenzialmente fatale dovuto ad un eccesso di idratazione che induce una consensuale riduzione del sodio ematico.
Mangiare qualcosa di salato dopo la corsa aiuta il corpo a reidratarsi meglio. I runners che devono affrontare una gara della durata di 5 ore di corsa o più (ultramaratoneti e triatleti), dovrebbero introdurre sodio già a partire da metà gara.
Nello sforzo prolungato in ambiente caldo, la sudorazione può portare ad una perdita giornaliera di sale pari a 13-17 g, che eccede almeno di 8 g il consumo tipico(2).
Nel pre gara bisognerebbe assumere un moderato volume (pari a 10 ml/Kg) d una bevanda ad alto contenuto di sodio (circa 160 mmol 9 mg NaCl).
Quando i livelli di sodio calano, si riduce anche il senso della sete; questo espone alla possibilità di disidratazione.
Chi è portato a perdere molto sodio, dovrebbe assumere cibi salati prima della gara o cloruro si sodio a metà corsa.
L’ideale per tutti i corridori, comunque, è assumere cibi salati che però contengano altri principi nutritivi.
Ecco qualche esempio:
Olive nere: 6 olive contengono 200 mg di sodio. Sono un’ottima fonte di grassi “buoni”, ferro e vitamina E
Bresaola (30 g = 450 mg di sodio). La bresaola è tra i salumi più magri: ha un elevato apporto di proteine e ferro
Grana Padano (30 g =180 mg di sodio): assicura circa il 20%del fabbisogno giornaliero di calcio
Mandorle salate (30 g =180 mg di sodio): oltre a sodio e “grassi buoni apportano anche vitamina E.
Stretching & Mobility
Full Body Stretching and Deload N.2
Notes.
5 Exercises
Hip Decompression in Lunge position
- In the 3 position you can move slowly and find a tension point or simply static stretch and feel lighter the hip joint
- 6/8 Reps each position or 2’ each side, 4′ total time.
Squat Stretch
- Inhale in central position and exhale when you rotate
- 10 reps and then feel lighter the lower back, 2′ total time
Arm Stretch
- Inhale in central position and exhale when you rotate
- 10 Reps and the stretching arms, 2’ total time
Pendulum
- Dead hang with slowly movement to open the spine to the side
- 20 Reps and static stretch, 1’ total time
Stretching on the floor
- Try to position the forearm on the floor and with the respiration relax the diagonal chain, 1′ each side.
Total Time: 12 minutes
Active Recovery Day
Quick Recovery
Routine
Upper Body Mobility Routine N.2
Notes.
6 Exercises:
- Quadruped T-Spine rotation – 10 reps
- Seated Quadruped T-Spine rotation – 10 reps
- Scorpion 90° – 10 reps each side
- Shoulder flexion – 5 reps x 3 sets each side
- Shoulders Dislocates with band 10 reps (slowly)
- Shoulder extension with barbell – 10 Reps
Swim Session
Warm Up
200 m – 75 m Easy Crawl / 25 m Pull Buoy
Then
4 Sets of:
200 m – Crawl – 70% Max Effort
20″ rest b/s
3 Sets of:
100 m – Crawl – 100 m Easy / 100 m Progression 90%
30″ rest b/s
Cool Down
100m – Easy Breaststroke
Supplement & Nutrition
PRE RUN MEAL
Dicendo “mangiare prima” (o anche dopo, come vedremo) non intendiamo “mangiare molto” o un pasto completo. Intendiamo “non a stomaco vuoto”.
Si corre normalmente ad una certa distanza dai pasti, come è giusto che sia. Ma spesso lo si fa ad una tale distanza temporale che ci si ritrova a non mangiare da molto tempo e quindi a corto di energie fresche.
I principali nutrienti sono i carboidrati, le proteine e i lipidi (aka grassi). Senza entrare nello specifico, i carboidrati sono i più facilmente e velocemente assimilabili (meno energia e meno tempo per farlo)
Il cibo è la benzina del nostro corpo, come abbiamo già spiegato. La vostra macchina funziona senza benzina? No.
COME BRUCIAMO DURANTE L’ATTIVITÀ FISICA.
Semplificando: il corpo usa l’energia immediatamente disponibile: zuccheri (glucidi, quindi carboidrati). Quando la finisce inizia a bruciare i grassi che ha accumulato. Prima della corsa quindi bisogna mangiare alimenti velocemente assimilabili e pronti a fornire energia.
Inoltre la ricerca ha dimostrato che non è vero che praticando attività fisica a stomaco vuoto il corpo ricorra alle riserva di grasso: utilizza invece le proteine dei muscoli per “nutrirsi”, riducendone quindi la massa.
Volete proprio aggiungere questo stress al fatto di correre a corto di energie e quindi sotto potenziale?
Uscire a stomaco vuoto non è la condizione ideale. Ma nemmeno pieno: diciamo che bisogna uscire con qualcosa nello stomaco, rigorosamente assunto mezz’ora/un’ora prima della corsa.
COSA MANGIARE.
Non ci stancheremo mai di dire di bere: acqua, succhi di frutta, non alcolici, ovviamente. Soprattutto carboidrati o frutta. A scelta:
mezza banana con un po’ di yogurt naturale
alcuni cracker, eventualmente con un po’ di formaggio
fiocchi d’orzo (ricchi di fibre)
una fetta di pane da toast o un po’ di pane (non una baguette intera!)
una tazza di riso condito con un filo di olio
pasta con un po’ di burro
PERCHÉ MANGIARE PRIMA DI CORRERE.
Durante la corsa il vostro corpo ricorre alle riserve di energia: se ne ha di immediatamente disponibili brucerà quelle (quindi i carboidrati). Altrimenti brucerà proteine e grassi, ossia muscoli (fibre muscolari) o riserve di grasso, ma queste sono più difficilmente utilizzabili. Il vostro corpo ha bisogno di energie, subito, altrimenti potreste trovarvi a corto di benzina proprio nel momento del massimo sforzo.
Stretching & Mobility
Full Body Stretching and Deload N.2
Notes.
5 Exercises
Hip Decompression in Lunge position
- In the 3 position you can move slowly and find a tension point or simply static stretch and feel lighter the hip joint
- 6/8 Reps each position or 2’ each side, 4′ total time.
Squat Stretch
- Inhale in central position and exhale when you rotate
- 10 reps and then feel lighter the lower back, 2′ total time
Arm Stretch
- Inhale in central position and exhale when you rotate
- 10 Reps and the stretching arms, 2’ total time
Pendulum
- Dead hang with slowly movement to open the spine to the side
- 20 Reps and static stretch, 1’ total time
Stretching on the floor
- Try to position the forearm on the floor and with the respiration relax the diagonal chain, 1′ each side.
Total Time: 12 minutes
Day 3
Quick Recovery
Routine
Ankle Mobility – Part 2
Lower Body Mobility Routine N.2
Notes.
6 Exercises:
- 3 Position Cat-Cow: 10 reps
- Quadruped T-Spine Lower Rotation: 10 reps
- Hip Rotation on Box: 10 reps left, 10 reps right, 10 reps trunk flexion (each leg)
- Hip Internal Rotation : 10 reps with 3” hold knee on the ground (both legs), then with a knee on the ground extend and rotation the trunk to the opposite side 10 reps (each leg)
- Frog Stretch: 10 reps backward, 10 reps forward
- 90/90 position: 10 reps of perfect rotation
Track Run Session
MARCO
Warm Up
1 km @5’30
3 Sets
400 m @5′
50 m @3’55
Then
2 Sets
600 m @4’20
200 m @6′ b/s
4 Sets
400 m @4’10
200 m @6′ b/s
6 Sets
200 m @4′
200 m @6′ b/s
8 Sets
100 m @3’50
200 m @6′ b/s
Cool Down
2 km Easy Run by feel – Over 5’20
ALICE
Warm Up
1 km @5’50
3 Sets
400 m @5’15
50 m @4’20
Then
2 Sets
600 m @4’45
200 m @6’20 b/s
4 Sets
400 m @4’30
200 m @6’20 b/s
6 Sets
200 m @4’20
200 m @6’20 b/s
8 Sets
100 m @4’10
200 m @6’20 b/s
Cool Down
2 km Easy Run by feel – Over 5’30
Supplement & Nutrition
Alimentazione ed Energia
Una corretta alimentazione è indispensabile per compensare il significativo aumento del fabbisogno energetico-plastico, e mantenere un’ottimale efficienza muscolare.
Una dieta equilibrata dovrebbe mediamente contenere la seguente ripartizione calorica:
60-50% Carboidrati 25-30% Grassi 15-20% Proteine
Carboidrati e grassi rappresentano la principale risorsa energetica degli atleti.
I carboidrati sono la prima fonte energetica utilizzata dal nostro organismo, questi si depositano nel fegato e nei muscoli sotto forma di glicogeno, essenziale riserva energetica per compiere qualsiasi tipo di sforzo.
Seppur in maniera meno esplosiva rispetto a quella dei carboidrati, anche i grassi svolgono un ruolo importante dal punto di vista energetico.
Le proteine svolgono un ruolo plastico strutturale essenziale, mantengono l’efficienza del sistema immunitario ed endocrino e sostengono la funzionalità del sistema nervoso. In condizioni di deficit di zuccheri, possono essere trasformate in glucosio, quindi pura energia.
Nel Running agonistico il fabbisogno proteico stimato risulta tra 1,5 – 2,0 g proteine/kg di peso corporeo.
L’assunzione di 3 porzioni al giorno di proteine alimentari o sotto forma di integratore ben distribuite tra colazione, pranzo, cena e spuntini, garantiscono un’ottimale capacità di allenamento, consentono un ottimale riparazione e recupero del tessuto muscolare impegnato durante l’attività.
Runner e magnesio
Come detto finora, il magnesio è fondamentale per la salute e le prestazioni di un corridore. Chi pratica sport ad alta intensità espelle questo elemento attraverso il sudore. Purtroppo reintegralo è difficile perché il suo assorbimento viene inibito da altri minerali.
Gli alimenti ricchi di magnesio sono: cereali integrali non industriali, verdura a foglia verde, noci, lenticchie, sgombro. Un runner potrebbe esserne in deficit anche seguendo una dieta sana ed equilibrata, soprattutto se ci si sottopone a allenamenti intensi, in questo caso è necessario ricorrere a degli integratori.
Ogni individuo dovrebbe assumere circa 300-350 mg di magnesio al giorno, una dispersione eccessiva in caso di esercizio fisico, di dissenteria o di stress elevato deve essere subito reintegrata. Allo stesso modo un eccessivo livello può portare problemi all’apparato digestivo e all’intestino.
I sintomi da carenza di magnesio possono essere: malessere generale, stanchezza, nausea, inappetenza, debolezza muscolare, crampi addominali, tremori, mancanza di coordinazione, tachicardia, depressione, irritabilità e insonnia. Per verificare i livelli del metallo nel sangue basta sottoporsi a un prelievo.
Alimenti immancabili nella dieta
La clorofilla, ovvero la sostanza che permette alle piante di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno e in energia, è ricca di magnesio. Per questo le verdure a foglia verde devono essere consumate nella dieta.
Vi sono anche degli altri alimenti che aiutano a fornire magnesio all’organismo:
Crusca
Semi di girasole
Semi di zucca
Sesamo
Amaranto
Anacardi
Fagioli bianchi
Legumi, piselli, fagiolo neri e lenticchie
Ceci
Avena
Bieta
Carciofi
cavolfiori
Spinaci
Prodotti di farina integrale, pasta e riso; non devono essere raffinati perché si perde la crusca e il germe che sono le parti che contengono il minerale
Noci e semi contengono anche dei grassi, quindi è meglio non esagerare
Mandorle
Pistacchi
Cacao e cioccolato fondente
Banane
Fichi
Pesche
avocado
Acqua, il livello è scritto sull’etichetta delle bottiglie.
Stretching & Mobility
Stretching EMOM – Lower Body
Stretching EMOM – Upper Body
Comments
Write a comment[wpsites_comment_form]