Recenti analisi sul mercato del lavoro lo affermano chiaramente: nel contesto lavorativo attuale non abbiamo più bisogno di saperi iper-specialistici e parcellizzati, ma di saperi ibridi, contaminazioni di conoscenze, saperi tecnici ed umanistici che si uniscono, discutono e creano innovazione.
La nota azienda di mobili svedesi IKEA ha fatto del team building uno dei valori fondanti: creare gruppi di lavoro non omogenei che uniscono funzioni differenti. La diversità è una ricchezza. Competenze diversificate consentono di analizzare una stessa questione da diversi punti di vista, permettendo di sviluppare molteplici idee al fine di trovare la soluzione migliore.
Il lavoro di team amplia le prospettive, allarga le visioni.
Affinché ciò si realizzi occorre promuovere la conoscenza e il rispetto reciproco, la capacità di risolvere problemi e trovare soluzioni in gruppo, la valorizzazione delle risorse individuali, l’abilità di gestire le emozioni e lo stress, etc.

Quali sono i vantaggi del lavorare in team?
- La risoluzione di un problema è più semplice se si confrontano più persone che apportano contemporaneamente soluzioni e idee diverse in relazione alla propria specializzazione.
- Il lavoro si distribuisce più equamente e nessuno deve assumersi un carico di lavoro eccezionale o superiore a quello degli altri.
- Ogni componente del gruppo arricchisce le sue conoscenze e impara metodi di lavoro nuovi confrontando e scambiando con altri idee ed esperienze.
- Qualora il problema non venga risolto, la responsabilità non è di uno solo ma si distribuisce tra tutti i componenti del team con evidenti vantaggi psicologici.
Lavorare in team significa infatti scegliere di mettere in campo alcune capacità individuali, di cui almeno 5 fondamentali:
1. Concentrarsi su ciò di cui si ha un impatto, che si può influenzare con il proprio agire
Di fronte ad una situazione più o meno problematica, alle volte abbiamo la tentazione di focalizzarci sulle cose che non dipendono da noi, bensì su ciò che sta in mano ad altri perché peculiare di quella specifica situazione. Lavorare in team invece significa che ognuno pensa, parla e agisce solo rispetto a ciò che lui, non gli altri, può fare.
2. Focalizzarsi sul risultato, non sul compito
Per compiere un’impresa ciascuno ha il proprio ruolo e, avendo chiaro quanto il loro agire contribuisce a raggiungere il risultato comune, le persone che operano in team possono farlo con sempre maggior passione e soddisfazione, perché comprendono quanto la responsabilità dell’impresa sia anche loro.
3. Comunicare per lavorare serenamente insieme
Comunicare efficacemente significa da un lato scegliere di avere sempre uno scopo nella comunicazione e dall’altro chiedersi sempre con chi si sta comunicando. Queste due domande (Che obiettivo ho? Chi c’è dall’altra parte?) ci permettono, se consapevoli, di scegliere il mezzo, lo strumento e il messaggio migliore, più efficace, per evitare fraintendimenti e anche per chiedere, ascoltare, scoprire cosa intenda effettivamente l’altro.
4. Lavorare continuamente per sviluppare un clima di fiducia reciproca
Il lavoro in team è una situazione in cui ciascuno deve essere certo che, anche potendolo fare, nessun altro gli creerà difficoltà o si approfitterà di lui per avvantaggiare se stesso. Quando Capitan America inizia a dubitare di Iron Man, il team ha un momento di profonda difficoltà. Quando questo tacito e profondo accordo che si chiama fiducia cambia, tutte le altre capacità passano in secondo piano e fare teamwork diventa molto più difficile.
5. Gestire il conflitto
Non c’è team più costruttivo, produttivo e creativo di un team che ha i suoi conflitti interni: questo è ciò che dicono tante ricerche e studi svolti negli anni passati da fonti attendibili.
Un gruppo troppo armonioso e d’accordo sulla gran parte delle decisioni in realtà potrebbe essere comunemente un gruppo nel quale non si ha la personalità di dire la propria, di affrontare un confronto (percepito come conflitto)… I motivi possono essere diversi, ma ciò che conta è che in realtà non tutti i conflitti vengono per nuocere, anzi, sembra facciano benissimo!
Quello che conta davvero è come si affronta e si gestisce un “conflitto”; Quest’ultimo, in un team di lavoro non è nient’altro che una o più opinioni/proposte/considerazioni contrastanti tra loro. Come se ne esce?
Ecco 3 consigli fondamentali da poter seguire:
- Scontatissimo ma fondamentale: Si contesta l’idea, l’opinione, la proposta, non la persona.
- Anche se sulla “carta” si ha una posizione migliore rispetto ad un collega, non bisogna mai utilizzare la propria autorità per imporre qualcosa: in questo modo automaticamente si va a spegnere qualsiasi volontà di proporre nuove idee, nuove soluzioni.
- Non è una competizione tra colleghi dove arrivare primi, non si compete nel teamwork. Possiamo dire che si lavora tutti insieme per competere con le aziende “competitors”. La società è formata da un collettivo, tutti devono remare verso un unico obiettivo: il miglioramento.
Raffaele Polonara
Co-Founder ONAIR